Il 19 marzo, la Commissione Grandi Rischi in riunione plenaria
Lunedì 19 marzo, la sede operativa del Dipartimento della protezione civile ha ospitato la riunione plenaria d’insediamento della Commissione Nazionale per la Previsione e Prevenzione dei Grandi Rischi rinnovata nella sua composizione, su proposta del Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, con decreto di nomina della Presidenza del Consiglio dei ministri del 27 ottobre 2017.
Si tratta della struttura di collegamento tra il Servizio Nazionale della Protezione Civile e la comunità scientifica, vera e propria interfaccia con il ruolo di consulenza tecnico – scientifica che individua i membri dell’Ufficio di Presidenza nella persona del Presidente il Prof. Gabriele Scarascia Mugnozza, del Vice Presidente il Dott. Roberto Oreficini, e conferma il Presidente Emerito l’On. Giuseppe Zamberletti.
Nel corso dell’incontro che ha coinvolto anche i direttori e dirigenti di tutti gli uffici del Dipartimento, è stata confermata la composizione allargata ai referenti dei cinque settori di intervento che riguardano il rischio sismico, vulcanico, meteo-idrogeologico, idraulico e di frana, chimico, nucleare, industriale e trasporti, e il rischio ambientale e incendi boschivi.
Con uno sguardo al passato, a dimostrazione dell’importante ruolo svolto dagli eventi calamitosi per aprire la strada a nuovi e più idonei strumenti di previsione e prevenzione, sono state ripercorse dall’ex Commissario straordinario e attuale Presidente emerito, on. Giuseppe Zamberletti, le emergenze sismiche che hanno interessato il Friuli – Venezia Giulia nel 1976 e la zona dell’Irpinia nel 1980 a cui è seguita, solo due anni dopo, sia la nascita del Dipartimento della protezione civile, sia l’istituzione della Commissione Grandi Rischi.
Si tratta della struttura di consulenza e d’interfaccia che attualmente presenta l’organizzazione e le funzioni come descritte nel decreto legislativo del 7 ottobre 2011, secondo la nuova composizione interna adottata il 27 ottobre scorso, e che ha preceduto l’entrata in vigore del Codice di protezione civile adottato con il decreto legislativo n. 1, del 2 gennaio 2018.
Da qui, l’esigenza sottolineata dal Capo Dipartimento Angelo Borrelli, di lavorare all’inserimento della rinnovata Commissione nell’ambito della più attuale normativa di protezione civile che tra le novità stabilisce: il ripristino del fondo nazionale di protezione civile per le attività di previsione e prevenzione; l’obiettivo del “preannuncio in termini probabilistici” degli eventi, il monitoraggio e la sorveglianza in tempo reale, e dell’evoluzione degli scenari di rischio del sistema di allertamento, articolato in un livello nazionale e uno regionale; il limite massimo della dichiarazione dello stato di emergenza fissato in 12 mesi più 12, invece dei 6 mesi più 6 previsti oggi; potenziamento della definizione delle funzioni del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nell’ambito del servizio di protezione civile, quale componente fondamentale; coinvolgimento delle strutture operative anche a livello regionale.