Lettera aperta ad un amico – Rosaria Capotosto scrive all’amico Giovanni Senes
Mio caro Giovanni,
stamattina ho aperto la Tua ultima mail con la quale ci aggiornavi per il Congresso e quel Tuo saluto finale … “A presto … Giovanni” mi ha stretto il cuore.
Tu oltre che essere un vero professionista hai scritto e fatto cose per l’infermieristica italiana che di sicuro resteranno nel tempo. Da ieri non faccio che ricordare lo stretto legame di collaborazione che c’è stato durante l’emergenza aquilana, io sul campo e Tu in Segreteria Nazionale , insieme creammo una rete collaborativa che ci permise di gestire gli avvicendamenti nei campi con i difficili turnover soprattutto del periodo estivo .
In quella occasione ebbi maggiormente la conferma di chi Tu fossi, perché non mi lasciasti mai sola a gestire lo stress e la responsabilità e , quando ci fu da tutelare i ragazzi , i nostri volontari, lo abbiamo fatto insieme … “perché i nostri volontari venivano prima di tutto” …
Oggi piango la Tua assenza, l’amico sorridente che mi chiamava “direttora…” e mi abbracciava , la persona che nonostante la distanza chilometrica …non ho mai sentito lontano…anzi… sei stato uno splendido compagno di viaggio , e da Te ho ricevuto (ricambiato) sempre e solo tanto affetto, lealtà e rispetto.
A Te CIVES deve molto , a cominciare dalla denominazione “Infermieristica di Protezione Civile” e non “Infermieristica in Protezione Civile “, lasciando ben comprendere a tutti la differenza sostanziale per la nostra professione che esiste tra i due concetti. Amabile nei rapporti con tutti, mentalità eclettica e ricchezza di saperi da non tenere per sé ma da diffondere per rendere sempre più forte e più grande la professione infermieristica…
Oggi più di tutto voglio ricordare di Te, la gioia di vivere e la passione vera del volontario di Protezione Civile , oltre che un autentico attaccamento all’Associazione CIVES, cose che mancheranno a tutti …
Te ne sei andato troppo presto Giovanni , perché insieme avevamo programmato tanti bei progetti per il futuro. Oggi , faccio fatica, ho le gambe spezzate e sento di aver perso troppo e soprattutto qualcuno a cui tenevo molto , cosa che del resto hai sempre saputo…
Questa “lettera aperta ad un amico”, altro non è che un modo per dire a tutti chi era Giovanni Senes e la maniera mia personale di dimostrarTi per l’ultima volta e pubblicamente il mio affetto , e mi rincuora il fatto di avertelo detto , abbracciandoTi , anche a Firenze qualche settimana fa.
Mi mancherai Giovanni , niente cancellerà i ricordi di questi dieci anni passati insieme in CIVES, neanche il buio e la disperazione di questi giorni che cercherò di affrontare come Tu avresti fatto … con il sorriso e la serenità per averTi avuto come amico… Grazie di tutto !
Ti abbraccio … fai Buon Viaggio amico mio
Ti voglio bene
Rosaria