RIFORMA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, TANTE NOVITÀ PER LA SANITÀ
Firmato dal presidente della Repubblica il decreto sulla “semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari”. Molti i riferimenti, all’interno dell’articolato, a materie sanitarie.
Gli Enti di ricerca, la cui spesa per il personale di ruolo non superi l’80% delle proprie entrate correnti complessive, possono procedere per gli anni 2014-2015, ad assunzione di personale con rapporto di lavoro a tempo indeterminato nel limite di spesa pari al 50% di quella relativa al personale di ruolo cessato nell’anno precedente. La facoltà di assumere è fissata nel limite del 60% nell’anno 2016, dell’80% nell’anno 2017 e del 100% a decorrere dall’anno 2018.
Per il 2014 e 2015, anche le Regioni sottoposte a Piano di rientro possono procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di un contingente di personale complessivamente corrispondente ad una spesa pari al 60% di quella relativa al personale di ruolo cessato nell’anno precedente.
Le amministrazioni pubbliche possono poi ricoprire posti vacanti in organico mediante passaggio diretto di dipendenti appartenenti a una quaifica corrispondente e in servizio presso altre amministrazioni, che facciano domanda di trasferimento, previo assenso dell’amministrazione di appartenenza.
Introdotto inoltre il divieto di conferire incarichi dirigenziali a chi è già pensionato. Sono comunque consentiti gli incarichi e le cariche conferite a titolo gratuito.
Ai fini della razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica, è stato stabilito che, a decorrere dal primo settembre 2014, i contingenti complessivi dei distacchi, aspettative e permessi sindacali, sono ridotti del 50% per ciascuna associazione sindacale.
Cura dimagrante, infine, per il Consiglio superiore della sanità (Css), che passa da 40 a 30 membri.
fonte: www.ipasvi.it