CIVES con gli Infermieri Toscani e gli Ordini di Siena, Arezzo e Grosseto, sulla reintroduzione dell’Ambulanza Medicalizzata
L’Associazione Cives (Coordinamento Infermieri Volontari Emergenze Sanitarie) si basa sul concetto di infermiere come protagonista essenziale nelle diverse fasi delle maxi emergenze sanitarie in collaborazione e coordinati dalla protezione civile, con competenze di tipo gestionale e professionale. Questo nostro essere non può che portarci a dare tutta la nostra solidarietà ai Presidenti Opi di Siena, Arezzo e Grosseto che, in questo momento di criticità, hanno deciso di rilasciare un comunicato che esplicita i problemi sollevati dall’annuncio del Comune di Siena e la AUSL Sud-Est in merito alla reintroduzione dell’ambulanza medicalizzata.
A tal proposito la Redazione Cives ha deciso di pubblicare per intero il Comunicato Stampa dei tre Ordini delle Professioni Infermieristiche manifestando il proprio sostegno a tutti gli Infermieri Toscani e agli Infermieri di 118 che da anni lottano per un riconoscimento istituzionale da parte delle dirigenze politiche nonostante il loro lavoro e la loro professionalità siano già stati largamente riconosciuti dai dati, le statistiche e la letteratura.
Comunicato stampa 17 luglio 2019
Opi Siena, Opi Arezzo e Opi Grosseto intervengono su quanto annunciato dal Comune di Siena e la AUSL Sud-Est in merito alla reintroduzione dell’ambulanza medicalizzata
L’ambulanza “infermierizzata” a Siena ha funzionato e funziona
I tre Ordini delle Professioni Infermieristiche puntualizzano quanto di competenza
Facendo seguito alla conferenza stampa di ieri 16 luglio, nella quale il Comune di Siena e la AUSL Sud-Est hanno comunicato l’intenzione di reintrodurre l’ambulanza medicalizzata su Siena, si rende necessario puntualizzare quanto segue:
– l’ambulanza infermierizzata è definita dalla normativa vigente come ‘mezzo di soccorso avanzato’: affermare che l’attuazione di questo modello abbia compromesso i requisiti del DM 70 è una falsità e deve essere sottolineato con chiarezza;
– la funzione di ‘filtro’ non è compito del servizio di emergenza, così come normato in Toscana dalla L.40/2005 che invitiamo a leggere. Inoltre i dati degli ultimi due anni parlano chiaro e dicono questo: la differenza tra i due modelli ha portato a uno (dicesi uno!) accesso in più al giorno al Pronto Soccorso delle Scotte (peraltro possiamo immaginare che si tratti di pazienti da codice verde, perché se il medico lascia a casa pazienti da codice giallo o rosso, ci sarebbe di che preoccuparsi). Vogliamo sperare che non sia questo a determinare sovraffollamento;
– la sinergia tra professionisti passa proprio da reti ed integrazione; l’ambulanza infermierizzata risponde a pieno a tale requisito, gestendo in autonomia i casi gestibili, ma facendo riferimento al medico di centrale (che peraltro è lì per quello) e all’automedica quando necessario, valorizzando proprio il ruolo dello stesso medico;
Queste cose le abbiamo dette anche all’assessore Appolloni in tempi non sospetti, ma evidentemente non siamo riusciti a farci comprendere o comunque i luoghi comuni hanno prevalso. Al DG D’Urso riconosciamo l’onestà intellettuale di aver affermato, dati alla mano, che il modello “ambulanza infermierizzata” su Siena ha funzionato e funziona, ma in virtù di questo ci saremmo aspettati una risposta diversa, tanto più che – questo è stato omesso – il modello è ben presente, radicato e funzionante (12 ambulanze in tutto) nelle altre due province della AUSL sud-est. Chiederemo all’assessore Saccardi se pensa che il sistema sanitario toscano debba reggersi su evidenze e ricerca di appropriatezza, o focalizzarsi su personalismi e luoghi comuni.
Ai colleghi infermieri del 118 di Siena che dopo un anno di lavoro ricco di risultati gratificanti, si trovano oggi ‘scaricati’ da tutti, vogliamo solo dire Grazie per la professionalità e la pazienza che hanno dimostrato e che stanno dimostrando.
Michele Aurigi presidente Opi Siena
Giovanni Grasso presidente Opi Arezzo
Nicola Draoli presidente Opi Grosseto